Gruppo Padre Pio - Parrocchia Sturno

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Gruppo Padre Pio

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Giovedì scorso (14-11-2013) c'è stato l'incontro col Gruppo di preghiera Padre Pio alle ore 17.30 nella Chiesa di San Michele.   

                                                              

Di seguito il testo della catechesi svolta:                       

                                                                                                                                                                                                                                     

 


fase di riappropriazione
Personalmente (5’-10’)
Prova a dire (o scrivere) con parole tue che caratteristiche ha una fede matura secondo il messaggio del brano analizzato

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Preghiera finale
dal Salmo 9

Loderò il Signore con tutto il cuore
e annunzierò tutte le tue meraviglie.
Gioisco in te ed esulto,
canto inni al tuo nome, o Altissimo.
Sorgi, Signore, alza la tua mano,
non dimenticare i miseri.
Perché l’empio disprezza Dio e pensa:
«Non ne chiederà conto»?
Eppure tu vedi l’affanno e il dolore,
tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero,
dell’orfano tu sei il sostegno.
Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri,
rafforzi i loro cuori,
porgi l’orecchio per far giustizia
all’orfano e all’oppresso.

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Ascoltare attentamente

Ti ringraziamo, Signore, di darci un tempo
per ascoltare la tua Parola.
Ti preghiamo di fare di noi degli ascoltatori attenti,
perché nella tua Parola è il segreto della nostra vita,
della nostra identità, della nostra vera realtà
alla quale siamo chiamati.
Togli da noi, o Signore, ogni pregiudizio,
ogni prevenzione, ogni preconcetto
che ci impedirebbe di accogliere liberamente
la parola del tuo Vangelo.
Maria Madre del Signore,
che ripensavi nel tuo cuore le parole e i fatti di Gesù,
fa’ che ti imitiamo con semplicità, con tranquillità, con pace;
togli da noi ogni sforzo, ansia o nervosismo
e rendici attenti ascoltatori perché nasca in noi il frutto del Vangelo.
Te lo chiediamo, Madre, per il nome del tuo Figlio,
che regna in mezzo a noi, nella nostra comunità,
nella Chiesa di tutti i tempi, nel mondo, nella storia,
per tutti i secoli dei secoli.                           C. M.
Martini

 fase proiettiva
 fase di approfondimento
      lettura del testo:  Mc. 5, 24b-34
Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
25 Or una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia 26 e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggio, anzi peggiorando, 27 udito parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva infatti: 28 “Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita”. 29 E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male.
 30 Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: “Chi mi ha toccato il mantello? ”. 31 I discepoli gli dissero: “Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato? ”. 32 Egli intanto guardava intorno, per vedere colei che aveva fatto questo. 33 E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. 34 Gesù rispose: “Figlia, la tua fede ti
ha salvata. Và in pace e sii guarita dal tuo male”.

modi per entrare nel testo
i personaggi
Nelle rispettive colonne indicate l’evoluzione (o trasformazione) che ognuno dei personaggi ha nel reciproco incontro, dall’inizio alla fine del brano. Fate particolarmente attenzione ai verbi e agli aggettivi (azioni/reazioni) loro riferiti.
folla donna Gesù discepoli


Spiegazione
La scena è incorniciata da un altro racconto di miracolo (la figlia di Giairo): Gesù è in cammino verso una situazione di bisogno, e la folla è curiosa di sapere che cosa accadrà: una buona occasione per avvicinarsi a Gesù senza essere notati.
Marco indugia a descrivere la condizione della donna: malata e impura - tale la rendeva la perdita permanente di sangue (cf. Lv 15,7;

Nm 5,2) - quindi ridotta all’isolamento sociale (anche nel matrimonio). La donna non si era data per vinta, ma finora ogni suo tentativo con medici (o guaritori) era risultato fallimentare.

Il percorso della fede

La fama di Gesù ha raggiunto questa donna: forse questo guaritore riuscirà in quello che i medici non hanno saputo fare. Il narratore ci illustra il pensiero della donna: altri infermi vogliono toccare direttamente Gesù, a lei basta toccare il mantello - ciò ridurrebbe il pericolo di essere notata da qualcuno della folla o dallo stesso Gesù. E se il mantello diventerà impuro? Occhio non vede, cuore non duole, avrà pensato. Ma soprattutto ella confida di essere «salvata», un vocabolo con il quale nel vangelo di Marco non si designa soltanto la guarigione, ma la salvezza globale nella pienezza del regno (cf Mc 8,35; 10,26; 13,13-30): in tal modo, sembra alludere Marco, l’aspettativa della donna va al di là della guarigione fisica.
La sua strategia ha successo: la guarigione è istantanea e completa. Ella non ha però tenuto conto della possibilità che la potenza che l’ha guarita possa essere percepita anche da colui da cui emana, sebbene Gesù dimostri di non sapere dove tale potenza sia andata. Sia Gesù sia la donna sono dunque uniti dalla consapevolezza che qualcosa di sorprendente è accaduto, tuttavia finché tra loro non sarà stabilito il dialogo, ogni comprensione dell’avvenimento risulta impossibile; ciò vale anche per il lettore che potrebbe confondere a questo punto Gesù con uno dei tanti guaritori che affascinano le folle e suscitano grandi attese fra i sofferenti.
La domanda di Gesù («chi mi ha toccato il mantello?») sorprende i discepoli, data la folla che si accalca attorno a lui, ma Gesù non si sta rivolgendo a loro, perciò continua la sua ricerca con il suo sguardo rivolto alla folla; e forse i suoi occhi hanno incrociato quelli della donna: parola e sguardo che invitano a uscire dall’anonimato e venire allo scoperto. Impaurita, la donna si fa avanti: Gesù ha scoperto tutto e forse è irritato perché una persona impura l’ha toccato.
Sorprendente è la reazione di Gesù: per la donna e per il lettore del vangelo. Gesù non la cercava per rimproverarla, ma per accoglierla come ha fatto con tante altre persone, afflitte dai pesi della vita emarginate dal contesto sociale. Ma soprattutto Gesù sottolinea che non è stato un atto magico a ridare la salute a quella donna, ma «la tua fede»: non solo dunque il tocco del mantello, ma la fiducia in Gesù come salvatore, la presa di coscienza del dono ricevuto, il coraggio di uscire dall’anonimato. La fede è dunque il dinamismo che apre la strada all’efficacia dell’agire salvifico di Dio: fede che non è tanto un sistema di credenze o di pratiche, ma personale e immediato coinvolgimento («tua» fede). La donna riconosce in Gesù la potenza divina che salva e Gesù riconosce la fede che rende possibile l’accadere di questa salvezza come dono divino.



  

 
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