Pellegrinaggio 2° Bolsena - Montefiascone - Parrocchia Sturno

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Pellegrinaggio 2° Bolsena - Montefiascone

Pellegrinaggi

Pellegrinaggio per il Giubileo della Misericordia
ACQUAPENDENTE - ROMA
Testimonianza del pellegrinaggio compiuto alle tombe di Pietro

Secondo giorno: Bolsena - Montefiascone

Prima di iniziare il racconto di questa esperienza è necessario da parte mia fare una premessa per spiegare meglio le ragioni che hanno spinto me ed i miei amici, Giancarlo e Sabina, ad intraprendere questo cammino.Nel 2011 scoprii mio malgrado di avere un tumore. La notizia è inutile sottolinearlo fu piuttosto sconvolgente,tenuto anche conto del fatto che “l’alieno” che si era insediato dentro di me lo fece in maniera silenziosa tanto che io fino ad allora stavo
assolutamente in salute.Dopo i primi momenti di sgomento seguì l’intervento chirurgico presso l’ospedale di Avellino, fu lì che conobbi Sabina. La nostra amica lavora presso il reparto di urologia, già la conoscevo di vista, perché viviamo nello stesso paese, ma non ci eravamo mai frequentati prima di allora.Durante tutta la mia permanenza in ospedale si è mostrata una persona speciale ed una presenza importante. E’ una “ragazza” sveglia, intelligente, risoluta e, dietro quella sua apparente “freddezza” è una persona dolce e sensibile. Il giorno dell’Immacolata del 2011, avevo già fatto l’intervento e quella mattina ho incontrato anche Giancarlo, suo marito, era venuto a prenderla in ospedale, passarono da me ed io ne fui molto contento: da allora siamo diventati molto amici e legati da profondo affetto.Dopo aver effettuato anche la radioterapia che terminai a maggio il mio morale non è che fosse proprio al massimo… fu dopo poco tempo che Pietro mi propose un pellegrinaggio, il mio primo pellegrinaggio!In agosto partimmo alla volta dei tre santuari mariani della Campania: Montevergine, Madonna dell’Arco e Pompei. Fu un’esperienza bellissima ed esaltante, ancora adesso la ricordo con gioia, al punto che i miei amici ascoltando il racconto dei miei giorni di cammino con Pietro ne rimasero entusiasti, tanto che si sono proposti per farne uno insieme, qualora se ne fosse presentata l’opportunità.L’opportunità si è presentata quest’anno allorquando Pietro mi ha proposto di fare assieme il percorso della Via Francigena. Sabina e Giancarlo hanno accettato volentieri l’invito di fare questa esperienza con noi ed è così che abbiamo iniziato i preparativi. Fatta la premessa, ora veniamo alla cronaca della seconda giornata di cammino alla volta di Roma e di Papa Francesco.La notte è scorsa tranquilla a Bolsena, le camere erano pulite ed accoglienti. Dopo aver raccolto il nostro bucato della sera precedente, sistemate le ultime cose nello zaino, di buon mattino partiamo alla volta di Montefiascone,  il morale della truppa è alto, anche in considerazione della deliziosa cenetta di ieri sera.Lasciamo Bolsena con l’intento di ritornarci perché è veramente un bel posto, il lago è bellissimo, è talmente grande che nemmeno pare un lago. Una buona colazione prima di intraprendere il cammino è quello che ci vuole, brioche calda alla crema e cappuccino bollente nel primo bar aperto che incontriamo, prima di lasciare la città del Miracolo.Il lago di Bolsena ci accompagnerà per un bel po’ durante il percorso di questa tappa verso Montefiascone, la patria del vino Est-Este-Este! Il paesaggio dalle colline è davvero bellissimo anche se il tempo purtroppo non è dei migliori, la foschia ci impedisce di ammirare al meglio le bellezze del paesaggio circostante e la consapevolezza che Paese al mondo più bello dell’Italia davvero non c’è!Giancarlo segue di pari passo Pietro, sembra vadano d’accordo, è molto curioso, che un gran chiacchierone proprio come Pietro, contento, eccitato per questa nuova avventura…. di tanto in tanto si volti indietro per sincerarsi che Sabina ed io siamo dietro di loro…. noi siamo un po’ più lenti, ci piace chiacchierare del più e del meno e naturalmente non mancano delle sane risate.Ci lasciamo alle spalle Bolsena che è veramente bella e ci incamminiamo per il sentiero vero e proprio che costeggia la collina, devo dire che almeno fino ad ora la segnaletica è piuttosto  buona e grosse difficoltà a seguire la strada non ne abbiamo avute, di tanto in tanto ci fermiamo per una breve pausa, non fa caldo e questo rende meno faticoso il cammino.  Lungo la strada incontriamo dei pellegrini, pochi a dire il vero, alcuni ci precedono, altri sono dietro di noi.Durante il tragitto percorriamo un bel tratto di strada di basolato romano, il più lungo e più integro mi dirà Pietro, si tratta della Cassia Antica, mi spiega Pietro, facendomi osservare anche come i Romani facessero le cose velocemente e bene. Alla mia domanda su quanto tempo avessero mai  impiegato a realizzare la strada Pietro mi spiega che all’epoca venivano impiegati migliaia di schiavi ,e che quindi non è che ci impiegassero tantissimo tempo per raggiungere il loro scopo. Non manca altresì di farmi osservare come il percorso, in alcuni tratti sia stato modificato o addirittura cancellato e non solo dagli strati di asfalto ma anche da vere e proprie “espropriazioni” da parte dei privati che nell’arco dei secoli hanno esteso le loro proprietà, inglobando in alcuni punti anche pezzi considerevoli  dell’antica strada consolare.Il cammino prosegue piuttosto spedito  tra salite e discese, il paesaggio è davvero fantastico ed il sole fa capolino nella fitta boscaglia che attraversiamo. Ogni tanto ci fermiamo a fare qualche foto per immortalare meglio questi luoghi, un piccolo ruscello fa sentire la propria voce ; dopo averlo attraversato il sentiero  si inerpica su per il bosco, bellissimo…. ad un certo punto troviamo finalmente un tavolo con annesse panchine…. è già occupato da una coppia di francesi…. dopo un breve saluto ci dicono che stanno in cammino già da circa due mesi, segue da parte nostra una breve considerazione sul fatto che noi, almeno per il momento, non potremmo mai fare un viaggio tanto lungo perché, lavorando, non abbiamo molti giorni a disposizione, dopo i saluti riprendono il loro cammino liberando per noi il tavolo e le panchine.Sabina tira fuori dallo zaino  mandorle sgusciate e uva passa, utili per prevenire crampi ed anche molto energetiche, ci aiuteranno nello sforzo che ancora ci resta da fare per raggiungere la meta della giornata, Pietro dal canto suo non fa mancare una barretta di cioccolato.Dopo un po’ riprendiamo il cammino recitando il Santo Rosario, a Pietro è affidato il compito di guidarci nella preghiera, noi altri lo seguiamo con fervore, la preghiera è tonificante per il corpo e per lo spirito.Passano le ore, diverse ore, la stanchezza incomincia a fare capolino così come pure il desiderio di arrivare a destinazione. All’ingresso di Montefiascone decidiamo di fare una pausa pranzo, io propongo di comprare nel vicino supermercato il necessario per preparare una buona insalatona mista. Dopo alcuni attimi di perplessità sul da farsi si decide di accogliere la proposta, Pietro fa presente che per consumare un’insalata occorrerà sedersi, trovare un punto di appoggio per i piatti, pertanto propone quanto segue: mentre Sabina si riposerà su di un muretto all’ingresso del supermercato, io e Giancarlo provvederemo a fare la spesa mentre lui andrà in avanscoperta, verso il centro del paese, alla ricerca di una sistemazione logistica idonea e dignitosa, infatti quando lo raggiungiamo si è già accordato con un barista del posto: in cambio dell’uso di un tavolo e quattro sedie, consumeremo bibite, gelato e caffè fornite dal bar.Compriamo dei pomodori, dell’insalata, del tonno, dell’affettato e della frutta.Ed è così che dopo un po’ ci accomodiamo al tavolo, piuttosto stremati.Il proprietario del bar è stato davvero molto gentile e noi non intendiamo approfittare e per dimostrare le nostre buone intenzioni, per prima cosa, acquistiamo una bella bottiglia di vino Est, Este, Est, davvero molto  buono, io in breve tempo riesco a preparare una bella insalata mista, accompagnata da prosciutto e mozzarella: un po’ la fame, un po’ la soddisfazione di aver trovato un posto discreto, tutti sembrano gradire ogni cosa.Riprendiamo il cammino e verso le 15.00  raggiungiamo  la parte più alta di Montefiascone che offre alla vista un paesaggio mozzafiato. Il Convento dei Frati Cappuccini  non è molto distante, lo raggiungiamo con un po’ di fatica perché ci tocca affrontare una discesa alquanto ripida e le gambe proprio non ne vogliono più sapere di proseguire. Al nostro arrivo alla struttura  denominata “Raggio di sole” ci accoglie una signora dall’accento piemontese, ci dirà essere di Torino, si occupa della gestione e dell’accoglienza dei pellegrini ed molto decisa e cordiale.Ci dà il benvenuto e poi ci mostra la camera con quattro posti letto a castello:  è modesta, ma pulita ed ha il bagno in camera, tutto per noi.La camera si affaccia sul chiostro del convento, dove di lì a poco ci accingeremo a stendere la nostra montagna di biancheria.Noi siamo contenti della sistemazione anche se un imprevisto, un banale guasto alla caldaia praticamente rallenta, notevolmente, i nostri programmi, bisognerà attendere l’arrivo del tecnico per la riparazione prima di poter fare la doccia, il fatto è che non si sa quando tutto questo si verificherà, il tecnico è già impegnato in un’altra riparazione.Pietro decide di fare la doccia con l’acqua fredda e subito dopo si avvia verso il centro di Montefiascone invitandoci a raggiungerlo appena possibile.Sabina è piuttosto seccata dell’accaduto anche perché prevedendo una rapida soluzione del guasto si è già spogliata e, purtroppo, è rimasta parecchio tempo in queste condizioni raffreddandosi notevolmente.La signora Edy si mostra alquanto dispiaciuta per l’accaduto, si scusa ma non dipende da lei. Mentre aspettiamo l’arrivo dell’idraulico la signora mostra a me e a Giancarlo un po’ la struttura ed il bellissimo terrazzo che si affaccia sul lago di Bolsena al tramonto. Io e Giancarlo ci facciamo prendere la mano dal paesaggio e dalle chiacchiere della simpatica ospite e, molto tempo dopo, quando rientriamo in camera troviamo Sabina un po’ contrariata, dobbiamo subire un vero e giusto rimprovero   per averla lasciata sola, noi non l’abbiamo fatto apposta ma la poveretta ha davvero ragione di essere indignata.Finalmente riusciamo a fare la tanto desiderata doccia, ci cambiamo e ci dirigiamo anche noi verso il Paese.Una visita riusciamo a farla al Santuario di Santa Lucia Filippini mentre Pietro riesce anche a visitare la Rocca dei Papi da cui si può godere di uno dei panorami più belli della Via Francigena.Il santuario è situato proprio sul retro della cattedrale di Santa Margherita e al centro dell’area, dentro un’urna di vetro, è custodito il corpo della Santa. Mi inginocchio davanti alla Santa rivolgendoLe tutta quanto sentivo nel mio animo. Quanta pace all’interno di questo luogo. Una tutti insieme ci dirigiamo verso un ristorantino che avevamo notato qualche ora prima, lungo la strada che si affaccia sul maestoso lago, il menù offerto non è un granché ma non mangiamo affatto male e poi non siamo neppure tanto lontani dal nostro alloggio. Terminata la cena, dopo aver ringraziato e salutato il titolare, ci dirigiamo verso il nostro alloggio stanchi e assonnati… solo Pietro sembra non essere mai stanco! Felice notte a tutti! A domani!
Antonio

1° giorno - Acquapendente Bolsena
3° giorno - Montefiascone - Viterbo
4° giorno: Viterbo-Vetralla

 
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